UNTERWEGS

Kerstin Brätsch + Judith Hopf

Giugno - Settembre 2021

Dopo il successo di Trasformazione, la prima edizione di Art Takes Over che ha portato importanti installazioni d’arte in negozi vuoti nel Quadrilatero della Moda nella primavera 2021, WeArt Projects rinnova il proprio impegno rivolto alla rigenerazione urbana del distretto del lusso nel centro di Milano tra Via Montenapoleone e Via della Spiga. 

In collaborazione con le gallerie milanesi Gió Marconi e Kaufmann Repetto, oltre che con i proprietari degli spazi commerciali interessati, Unterwegs (In viaggio) ospita nelle vetrine di via della Spiga 48 a Milano le opere di Kerstin Brätsch e Judith Hopf, artiste tedesche di fama internazionale. Le opere, studiate ad hoc per questa mostra, sono state visibili al pubblico attraverso le vetrine 24 ore su 24. 

Le due artiste tedesche protagoniste della seconda edizione di ATO, Kerstin Brätsch (Amburgo, 1979) e Judith Hopf (Karlsruhe, 1969) si dedicano entrambe a un esame critico della dipendenza digitale del mondo contemporaneo, con lavori che spaziano dalla pittura, alla scultura, alle installazioni. 

Affascinata dalle tecniche artistiche antiche e dalle trasformazioni alchemiche dei materiali, Kerstin Brätsch presenta un marbling painting su carta ed una serie di strutture autoportanti, parzialmente illuminate da luce al neon, che inglobano vetri antichi realizzati in Svizzera e successivamente rielaborati. In mostra è esposta anche un’opera dell’ultima serie di lavori realizzata dall’artista tedesca con la tecnica dello stucco marmo, in collaborazione con l’artigiano romano Walter Cipriani. Questo processo riprende la tecnica italiana del XVII secolo in cui i pigmenti sono mescolati tra di loro con intonaco bagnato e colla ed infine lucidati per creare un effetto marmoreo.

Judith Hopf crea degli interstizi nelle relazioni di potere dominanti e, inserendo lo humour, il domestico e l’assurdo nello spazio dell’arte, mette in discussione preconcetti e stereotipi. L’importanza crescente delle comunicazioni digitali è affrontata in Untitled (Email Lines) dove tre fili di luci LED di colore violetto, blue e verde sospesi al soffitto ci ricordano del flusso incessante di e-mail come elemento di distrazione nella quotidianità. Gli animali brutalisti in equilibrio precario di Flock of Sheep invadono lo spazio espositivo: immobili e senza espressione, sono un riferimento, per l’artista, “alla società flessibile in cui viviamo, dove siamo sempre pronti a passare da un lavoro all’altro”.
In Openings, tessuti trasparenti sono decorati con la tecnica del batik. Ispirandosi alle tappezzerie del XVIII secolo, con illustrazioni di vita coloniale, l’artista ne reinterpreta i territori come isole, pervase di segni misteriosi, spingendoci così ad aprire gli occhi su mondi interiori, impossibili da definire sulla base delle regole e dei parametri della nostra società.

Installation view, Unterwegs, 2021, Kerstin Brätsch + Judith Hopf.

Installation view, Unterwegs, 2021, Kerstin Brätsch + Judith Hopf.

Installation view, Unterwegs, 2021, Kerstin Brätsch + Judith Hopf.

Opere di Judith Hopfs, Openings #2, 2012, Flock of Sheep, 2017, e Untitled (Email Lines), 2016.

Installation view, Unterwegs, 2021, Kerstin Brätsch + Judith Hopf.

Opere di Krestin Brätsch, Lacrima di PELE (naked eye planet) & Ka Wahine Ai Honua_the Earth eating woman (witchfinger), 2012-2016 & 2015.

Opere di Judith Hopfs, Openings #2, 2012, e Flock of Sheep, 2017.

Opera di Judith Hopfs, Untitled (Email Lines), 2016.

Opere di Kerstin Brätsch, Don't Shape_Shape Shift_Mund der Wahrheit, 2012 – 2016 e Unstable Talismanic Rendering [Poliʻahu's Cure] with gratitude to master marbler Dirk Lange, 2016.