Carla Accardi

Nata a Trapani nel 1924, dopo aver conseguito la maturità classica si trasferì a Palermo per frequentare l’Accademia di Belle Arti, che concluse nel 1947. Mosse i primi passi da artista nell’ambiente romano dove non tardò ad emergere: fondò infatti il gruppo astratto Forma 1 insieme ad Antonio Sanfilippo (che diventerà suo marito nel ’49), Achille Perilli, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Mino Guerrini e Ugo Attardi. Partecipa a numerose collettive in Italia e all’estero e nel 1950 tiene la sua prima personale alla Galleria Numero di Firenze.
Dopo un primo utilizzo del colore, nel corso degli anni cinquanta il suo linguaggio si muove verso un’astrazione ridotta al segno e al bianco e nero, vicina alle ricerche dei maggiori artisti dell’Informale.

Negli anni sessanta, con l’adesione al gruppo Continuità, nelle sue opere si riscontra un recupero del colore, con riferimenti alla cultura metropolitana ed effetti optical. La sua ricerca è caratterizzata da una continua sperimentazione che si radicalizza nell’uso di supporti plastici trasparenti che accentuano la natura del quadro come diaframma luminoso.
Negli anni ottanta, ritornando a dipingere su tela, il suo linguaggio subisce un ulteriore cambiamento attraverso l’uso di segni e giustapposizioni cromatiche. Nominata membro dell’Accademia di Brera nel 1996, l’anno dopo diventa consigliere della Commissione per la Biennale di Venezia. Le sue opere sono presenti nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Torino), delle Gallerie Civiche di Modena e Bologna, del Palazzo Reale di Milano e del Museo Civico di Torino. Accardi muore a Roma il 23 febbraio 2014. 

Nata a Trapani nel 1924, dopo aver conseguito la maturità classica si trasferì a Palermo per frequentare l’Accademia di Belle Arti, che concluse nel 1947. Mosse i primi passi da artista nell’ambiente romano dove non tardò ad emergere: fondò infatti il gruppo astratto Forma 1 insieme ad Antonio Sanfilippo (che diventerà suo marito nel ’49), Achille Perilli, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Mino Guerrini e Ugo Attardi. Partecipa a numerose collettive in Italia e all’estero e nel 1950 tiene la sua prima personale alla Galleria Numero di Firenze.
Dopo un primo utilizzo del colore, nel corso degli anni cinquanta il suo linguaggio si muove verso un’astrazione ridotta al segno e al bianco e nero, vicina alle ricerche dei maggiori artisti dell’Informale.

Negli anni sessanta, con l’adesione al gruppo Continuità, nelle sue opere si riscontra un recupero del colore, con riferimenti alla cultura metropolitana ed effetti optical. La sua ricerca è caratterizzata da una continua sperimentazione che si radicalizza nell’uso di supporti plastici trasparenti che accentuano la natura del quadro come diaframma luminoso.
Negli anni ottanta, ritornando a dipingere su tela, il suo linguaggio subisce un ulteriore cambiamento attraverso l’uso di segni e giustapposizioni cromatiche. Nominata membro dell’Accademia di Brera nel 1996, l’anno dopo diventa consigliere della Commissione per la Biennale di Venezia. Le sue opere sono presenti nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Torino), delle Gallerie Civiche di Modena e Bologna, del Palazzo Reale di Milano e del Museo Civico di Torino. Accardi muore a Roma il 23 febbraio 2014.